Il liceo Ancina di Fossano è il miglior scientifico d’Italia

Il liceo Ancina di Fossano è

il miglior scientifico d’Italia

Linguistico (1°) e scienze umane (2°) ai vertici in Provincia

secondo l’indagine Eduscopio 2025 della fondazione Agnelli

Il miglior liceo scientifico d’Italia è quello dell’Ancina di Fossano: a sancirlo l’ormai collaudata indagine Eduscopio che la Fondazione Agnelli promuove a livello nazionale sulla scorta di una raccolta dati estremamente meticolosa, quasi certosina (1.355.000 diplomati provenienti da 8.150 scuole superiori italiane) e di una rielaborazione scientifica imperniata su criteri trasparenti e oggettivi, che soppesano carriera universitaria e inserimento lavorativo.

Risultati molto lusinghieri, in effetti, per tutti gli indirizzi dell’Ancina: se il linguistico (primo) e le scienze umane (seconde) si confermano ai vertici in provincia di Cuneo, è lo scientifico (quello ordinamentale, non essendo rilevabile quello sportivo partito solo quest’anno) a scalare la classifica fino alla prima piazza in Italia con un coefficiente, che pondera diversi fattori a partire da media voti e crediti ottenuti all’università, di ben 93,18 punti senza pari in tutta la penisola.

Da notare inoltre che, se si allarga il campo a tutte le 8.150 scuole superiori italiane oggetto d’indagine, una sola, il “Ferrari” di Este in provincia di Padova, può vantare (con il proprio indirizzo di scienze applicate) uno score (94,45) migliore, sia pure di pochi decimali, di quello dello scientifico anciniano, che quindi si attesta al secondo posto tra tutti gli indirizzi delle 8.150 scuole superiori del Belpaese.

Particolarmente significativo anche il dato della media voti, con gli ex Anciniani a totalizzare un più che eloquente 29,21 su 30 (dato ponderato e normalizzato in funzione della severità dei diversi percorsi universitari): segno evidente che gli studenti che escono dall’Ancina ottengono in media risultati sensibilmente migliori anche a livello accademico.

Comprensibile la soddisfazione al liceo “Ancina”, dove Andrea Scarzello e Simone Dalmasso, docenti proprio in queste settimane impegnati nel coordinare le attività di orientamento, sottolineano “l’importanza di dati scientifici che, coprendo tre anni accademici e l’intero Paese, hanno un respiro ampio e certificano un impegno concreto di lungo periodo: ogni scuola deve guardare al futuro perché, per definizione, i ragazzi sono il nostro futuro. E quello che sempre tentiamo di fare, con umiltà e tanta voglia d’imparare, è cercare di essere all’altezza della nostra storia, proprio per meglio guardare al futuro e alle tante sfide che lo compongono, coniugando tradizione e modernità”.