Un viaggio tra scienza e meraviglia, che ha condotto gli studenti delle classi terze e quarte ad indirizzo scientifico del Liceo Ancina di Fossano fino alle soglie del cielo: questo è stato “Ad Astra”, il progetto di astrofisica che ha visto coinvolti i ragazzi in un percorso affascinante, suddiviso in due incontri teorici e un’uscita conclusiva presso l’Osservatorio astronomico di Pino Torinese.
Il progetto, promosso dal Dipartimento Scientifico del Liceo e sostenuto con entusiasmo dal corpo insegnanti, ha preso vita grazie alla guida esperta di Pietro Benotto e Eloisa Poggio, entrambi astrofisici, che hanno saputo tradurre concetti complessi come la relatività generale, le stelle e le galassie in lezioni chiare e stimolanti.
I primi due appuntamenti si sono tenuti a marzo nelle aule dell’istituto. Le lezioni erano suddivise in due parti: una prima introduzione teorica, tenuta da Eloisa Poggio, dove i giovani hanno appreso le nozioni fondamentali riguardanti i principali strumenti utilizzati nella ricerca spaziale e nella misurazione delle distanze tra i corpi celesti, la struttura dell’universo e i suoi movimenti. Nella seconda parte, invece, i ragazzi sono diventati astrofisici: grazie al supporto costante di Pietro Benotto e di Vittoria Altomonte hanno potuto utilizzare software simili a quelli impiegati dagli studiosi di professione. Durante il primo incontro hanno misurato la distanza tra i corpi celesti, attraverso l’uso delle tecniche precedentemente illustrate dalla dottoressa Poggio; la seconda volta, invece, hanno realizzato dei graficirelativi all’influenza nell’universo dell’effetto Doppler.
Il momento più atteso, però, è arrivato a maggio, quando la comitiva si è recata a Pino Torinese per una serata intrisa di scienza e spettacolo. Dopo l’accoglienza, gli studenti hanno preso parte ad un’emozionante proiezione al planetario, che li ha trasportati in un viaggio coinvolgente tra galassie, nebulose e costellazioni, accompagnati dalla narrazione appassionata degli esperti del centro. La visita è poi proseguita, guidata dal simpatico Ricky, studioso inglese, con la scoperta del telescopio Reosc, un riflettore astrometrico inaugurato nel 1974 e dotato di uno specchio di 105 cm di apertura, uno degli strumenti piú affascinanti dell’osservatorio.
Purtroppo il maltempo ha impedito l’osservazione diretta del cielo: le nubi fitte hanno coperto le stelle, negando ai presenti quella che sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
Nonostante ciò, l’esperienza sarà ricordata con piacere dagli studenti, che hanno potuto sfiorare con un dito il mondo dell’astrofisica e viverlo ben oltre le pagine di un libro: Ad Astra si è rivelato un esempio riuscito di didattica innovativa, unendo i contenuti teorici con la curiosità verso la realtà che ci circonda e lasciando nei partecipanti la voglia di guardare in alto, verso il cielo e verso i misteri che l’universo ancora ci nasconde e che, chissà, magari un giorno i nostri giovani astrofisici risolveranno.
Personale scolastico