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… Voglio tornare all’Ancina
Comunque sì
Mi manca tutto
Non ce la faccio più
Voglio tornare a respirare
Voglio tornare ad abbracciare, a ridere, a scherzare
Voglio tornare a prendere i caffè alla macchinetta
A far le code lunghe tutto l’intervallo
Voglio tornare a vedere le persone
Quelle che insultavo perché facevano cavolate, ma che ora mancano come l’aria
Voglio tornare ad avere freddo per quelle mattine d’inverno
Voglio scendere dal pullman e sentire l’aria pungente sulle guance
Vedere tutti con gli zaini sulle spalle e sorridere per la ragazza che indossa la maglietta dalle maniche corte con zero gradi
Voglio salire di nuovo quelle scale, che per cinque anni sono state la mia seconda casa
Voglio tornare a salutare le bidelle, che neanche sapevano il tuo nome
Voglio vedere Saverio, che con il suo fare burbero ti strappava sempre un sorriso
Voglio risedermi su quelle sedie che, dopo esserci stata tre ore, pregavi per alzarti
Voglio tornare a guardare l’orologio appeso sperando che il tempo passi più in fretta
Voglio sentire quella campanella che mi prometteva ogni ora che tra poco sarei tornata a casa
Voglio tornare ad avere il batticuore quando la mano della prof apriva quei dannati bigliettini
Voglio sorridere e sospirare per le cose belle
Ridere a crepapelle per le cose sparate in classe
Voglio andare a prendere il caffè e vedere i primini che ancora non sanno cosa li aspetta
(Voglio rivedere la faccia di quei boni di quarta che fanno tanto i gradassi, quando in realtà guardano ancora Dragon Ball alle quattro del pomeriggio)
Voglio tornare a parlare alle segretarie
Ad arrabbiarmi per essermi dimenticata di passare il badge
Voglio risentire tutte le frasi stupide dei miei professori, anche loro stanchi per le cinque ore appena fatte
Voglio tornare ad abbracciare le mie compagne, come se fosse l’ultima occasione per farlo
Voglio tornare a sognare la pasta scaldata delle quattordici
E poi tornare a guardare quel libro di latino, che tanto mi fa arrabbiare
Voglio tornare all’Ancina
Quel posto che per tanti anni si fa odiare, ma che poi ti manca come l’aria
Rivoglio la mia libertà
Voglio tornare a casa e studiare come una dannata
Svegliarmi alle quattro dopo essere andata a dormire a mezzanotte per studiare quelle pagine che non mi entrano in testa
Voglio tutto questo
Voglio tornare ad avere questo
E anche se mi lamenterò ogni giorno per le mie sfighe
Anche se avrò le occhiaie fino al mento
Anche se piangerò per quei giorni che ho perso a fare nulla
Rivoglio la mia vita
Voglio tornare alla normalità
Voglio tornare a vivere
Poesia di Jessica Chiaramello,
Classe 5aB Scienze Umane