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Articoli in "Bilancio preventivo e consuntivo"

Programma Annuale E.F. 2022

14 novembre 2022

Piano Annuale delle Attività del Personale ATA – a.s. 2022/23

PIANO ATA 2022-23 – per adozione del DS


23 giugno 2022

Das sprechende Buch goes digital 2022

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Era una fredda mattina d’ottobre, quando la docente di madrelingua tedesca, la prof.ssa Stefanie Haf, fece la sua entrata nella classe 4B linguistico del Liceo. Quel giorno in classe giunse con lei una grande proposta che segnò l’inizio di un percorso lungo e travagliato, ma anche ricco di soddisfazioni. La sigla “Das sprechende Buch goes digital” riecheggiò tra le pareti dell’aula. Ma… “das” che? Si tratta di un progetto ideato dal Goethe-Institut di Torino che prevede la lettura di un libro a scelta in lingua tedesca e l’elaborazione di un trailer ispirato alla trama. In quattro, pronte a metterci in gioco, decidemmo di aderire. Nel giro di qualche mese, dopo aver letto il libro “Sankt irgendwas” (“Santo qualcosa”) di Tamara Bach, ci ritrovammo a creare un video che fosse il più verosimile possibile al testo originale. La scuola, il mare, un bus di Gunetto e una manciata di amici e compagni: ecco gli attori principali del nostro video. Per non dimenticare la partecipazione del prof. Andrea Scarzello e della prof.ssa Romina Mandrile.

Dopo mesi di lettura, di confronto e di lavoro, non restava che aspettare il verdetto finale. A tal proposito, il 30 maggio abbiamo avuto la possibilità di partecipare a un incontro online insieme alla scrittrice e a diversi licei italiani, anch’essi partecipanti. La riunione si è rivelata un’ottima opportunità per conoscere l’autrice, le ragioni che l’hanno portata a scrivere questo libro e tante altre curiosità dietro a quelle pagine.

Dopo aver visto alcuni dei 60 video partecipanti, con grande stupore ci siamo scoperte vincitrici del premio “Il Libro Parlante” del concorso. Il trailer è stato apprezzato dalla scrittrice che subito si è pronunciata a riguardo. Ringraziamo ogni piccolo grande membro che ha fatto parte di questo percorso, in particolare i docenti, la classe e gli amici, le autolinee Gunetto e la scuola. Potrete trovare il nostro lavoro direttamente qui: https://youtu.be/898qyUK3vq4.

Buone vacanze!!

Serena Bioddo, Aurora Germanetti, Clara Oboigba e Sara Pepino


7 giugno 2022

Premio di Eloquenza 2022

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Sabato 28/5 a Cuneo presso il circolo ‘L Caprissi si è tenuta la finalissima del Premio di Eloquenza 2022, indetto dal Lions Club e dall’Alliance Française di Cuneo. Hanno partecipato Elisa Abalintoaie (4AL) Anne Sophie Djeutcheu (4BL) e Edoardo Monetto (3AL). Davanti ad una giuria francese, hanno presentato  il loro discorso, in lingua francese, a partire da una frase di Albert Einstein “il est plus facile de désintégrer un atome que de vaincre un préjugé” (è più facile disintegrare un atomo che vincere un pregiudizio).
Anne Sophie ha vinto il 2^ premio (ex.aequo con un’allieva di Alba) e Elisa ha ottenuto il Premio del Presidente: bravissimi Anne, Elisa, e Edoardo!!

31 maggio 2022

Conto Consuntivo e.f. 2021

Conto consuntivo – Conto finanziario e.f. 2021


15 maggio 2022

Circolo dei Lettori del 27 aprile 2022

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Mercoledì 27 aprile 2022 il Circolo del Lettori creativi del nostro liceo si è nuovamente riunito al parco cittadino per concludere il percorso cominciato a inizio anno scolastico, nello stesso luogo, con la lettura del libro di Alice Walker “Il colore viola”.

Sono stati mesi impegnativi, durante i quali ognuno di noi ha tentato, all’interno delle mura scolastiche, di tornare alla normalità dopo i lunghi mesi di didattica a distanza: quest’ultimo incontro all’aria aperta ha un significato simbolico di rinascita e di speranza per l’anno che verrà.

Anche questa volta il Circolo, formato da studenti e insegnanti del liceo, si è misurato con la lettura di un romanzo ritornato, purtroppo, di triste attualità: si tratta di “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, nel quale l’autore afghano traccia abilmente la storia del suo paese tramite il racconto delle drammatiche vicende di due straordinarie donne. Si tratta di Mariam e Laila, che con le loro vite, costantemente segnate dalla Guerra, hanno toccato nel profondo Lettrici e Lettori stimolando anche questa volta un nutrito dibattito, accompagnato dal ricordo dei tragici fatti dello scorso agosto.

Con questa citazione, il Circolo del Lettori creativi vi dà l’arrivederci al prossimo anno scolastico: “So che, quando questa guerra sarà finita, l’Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini. Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti, nessuna possibilità.”

 Giulia Barale

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20 dicembre 2021

Finale provinciale di Corsa Campestre – dicembre 2021

⇒ Vai all’articolo de La Fedeltà: Scuola, oltre 500 i partecipanti alla finale provinciale di corsa campestre

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30 giugno 2021

Pensionamenti all’Ancina nel segno della solidarietà

Il Liceo “Ancina” desidera rivolgere un saluto e un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalle professoresse Nadia Bigotti, Silvia Castellano, Isabella Garavagno e Maria Teresa Gelsomino, che dal 1 settembre 2021 saranno in congedo. Le docenti, che per oltre vent’anni hanno contribuito alla formazione culturale e umana di tanti allievi dell’ Ancina, hanno desiderato compiere un gesto di solidarietà destinando all’Unicef la somma raccolta dal personale scolastico in occasione del loro pensionamento. Nello specifico, le insegnanti hanno sostenuto con una donazione la campagna Unicef #FantasticaRoutine, che mira a garantire il ritorno a scuola di 700mila bambini rifugiati e di 20mila insegnanti del Sahel, una regione in cui la violenza indiscriminata in corso ha causato la distruzione di 4000 scuole e ha privato gli allievi del diritto all’istruzione. Con il loro gesto, Nadia, Silvia, Isabella e Maria Teresa ci hanno ricordato che la scuola è un bene da difendere e da proteggere, perché senza essa non c’è futuro: a loro va il più sincero ringraziamento da parte di tutta la comunità scolastica, insieme ai migliori auguri per il prossimo futuro.


10 giugno 2020

È una fine… “senza fine”

I mesi di maggio e giugno di ogni anno scolastico hanno qualcosa di particolare, perché ti senti un po’ come quando ti si propone una gita nel posto più noioso del mondo però tu ci vai lo stesso, se non altro per la soddisfazione di poterti lamentare con una certa cognizione di causa, e poi soprattutto per la compagnia e per il viaggio in bus, che compensano il resto.

Una gita nel posto più noioso del mondo: a partire da maggio in poi, infatti, tu, studentessa media, hai almeno quattro o cinque verifiche a settimana, per cui non ti si può parlare (in famiglia lo sanno e stanno a debita distanza), sei perennemente stanca (il letto è ormai un miraggio e spesso è anche inavvicinabile a causa della montagna di quaderni aperti sopra) e, come se non bastasse, non riesci a concentrarti. Ogni due righe lette ti imbarchi automaticamente per un viaggio mentale diverso: tutt’a un tratto, per esempio, quel cassetto che non apri da tre anni è necessariamente ed improrogabilmente da riordinare, ora. Inoltre, ti viene in mente che dovresti proprio riprendere lo strumento che suonavi quando eri piccola ed è vitale anche che tu capisca come cucinare del sushi, perché ne hai una voglia incredibile; ricercare quel DIY su Instagram che insegna come chiudere al meglio una scatola di cereali e che un mese fa, quando l’hai visto, ti eri dimenticata di salvare, poi, insieme alla scelta di una nuova cover per il cellulare su Amazon, è una priorità assoluta e, mi raccomando, non dimenticare di aggiungere al carrello degli acquisti anche un puzzle monocolore di duemila pezzi, perché si sa, hai sempre amato farli. In più, non sai davvero come hai fatto a vivere fino ad ora senza avere mai compreso quale fosse l’ascendente del tuo segno zodiacale e, dulcis in fundo, hai pensato che ti piacerebbe proprio prendere un altro cane oltre ai tre che già hai (ma anche un pappagallo come quello della tua vicina non sarebbe male).

Insomma, il tuo stress è ai massimi livelli, la tua produttività ai minimi storici.

Però, c’è un però: per cominciare, un po’ sei contenta di poterti lamentare a ragione e di poterti così sentire per un attimo un’eroina tragica vittima di un mondo che non la compatisce; inoltre, l’adrenalina in corpo e l’andare avanti per inerzia hanno… un certo fascino, ecco (Nel breve periodo, s’intende: masochisti sì, ma non esageriamo). Infine, proprio come in una gita, l’aspetto migliore è la compagnia: effettivamente, siete “tutti sulla stessa barca” (su un mare in tempesta, ma dettagli), quindi vi sentite anche un po’ più amici e tutto si fa più divertente anche perché persino i professori stanno perdendo progressivamente la capacità di mantenere quel loro altero rigore. E, comunque, siete anche consci del fatto che prima o poi le verifiche finiranno e arriverà l’ultimo giorno di scuola: una volta entrati dal retro per evitare di essere bagnati (spoiler: non funziona), vi scambierete gli ultimi saluti per poi scendere in cortile e godervi la giornata insieme a tutte le classi; leggerete con un certo divertimento le frasi sulle magliette delle quinte, ascolterete il discorso della Preside, poi partirà il countdown e, in questa atmosfera di festa (che non si respira esattamente tutto l’anno all’Ancina) vi sentirete più che mai parte di qualcosa, al punto che quasi vi dispiacerà non entrare più al liceo per tre mesi o terminare il vostro percorso.

Quest’anno, invece, è tutto così strano: è una fine… “senza fine”. Il velo di malinconia che la accompagna è più spesso degli altri anni perché, anche se da un lato sai che voi, in quanto studenti, siete stati fortunati rispetto ad altre categorie e non dovreste lamentarvi troppo, dall’altro non puoi non pensare a come il virus vi abbia privato di una parte importante dell’adolescenza. Hai sentito questi mesi scappare, scivolare tra le dita senza poterli vivere a pieno e adesso tocca anche all’ultimo giorno. Ti tornano in mente le immagini dell’8 giugno 2019, pensi al senso di appartenenza che ti aveva pervaso e hai voglia di ripercorrere i corridoi della scuola.

Quando si potrà rientrare, pensi, lo farai con un altro spirito: ti riprometti che non ti lamenterai più dell’Ancina e neanche litigherai con i tuoi compagni di classe per i turni… ok, non ci siamo. Ripartiamo: ti riprometti che… niente, non ti riprometti niente e sai che di fronte agli altri farai pure un po’ la dura sostenendo che la DAD, in fondo, era mille volte meno stressante della scuola vera perché almeno ti potevi svegliare alle nove meno cinque invece che alle sei e mezza, però sai anche che, quando salirai di nuovo quei sei

 (o, nel tuo caso, sessanta… avevi dimenticato il trauma di raggiugere il secondo piano?) scalini, ti spunterà un mezzo sorriso e non potrai fare a meno di constatare che è qui, nonostante tutto, il tuo posto: non cambieresti scuola per nulla al mondo.

Un’alunna di quarta


7 marzo 2020

Lettera al Liceo

Caro Liceo Ancina, mai in questi anni che frequento le tue quattro mura, mi era venuta la malinconia. Proprio in questa vacanza forzata in cui ci troviamo ho potuto riflettere a fondo su quanto, in fondo, sia legata a te e a TUTTE le persone che ho incontrato per merito tuo. Si proprio tutte. Manca vedere Bruna che ti saluta ogni mattina con il sorriso o le battute di Saverio, ma non solo loro. Per quanto possa essere snervante e pesante a volte ascoltare una lezione alla prima ora (quando magari si hanno 4/5 ore di sonno per lo studio per un’interrogazione o una verifica) o all’ultima (quando la testa, almeno nel mio caso, pensa già “cosa mangio a pranzo?”), quella persona che sta lì seduta alla cattedra riesce sempre a catturare un minimo della tua attenzione e quel minimo può diventare massimo in un secondo. Mi manca sentire le spiegazioni fatte dai prof in persona e non leggere semplicemente quello che c’è sul libro, sentire la passione che viene messa mentre l’insegnante spiega credo che sia la cosa più bella che rimane alla scuola. L’unica cosa positiva di questa vacanza è il riposo, perché ammettiamolo non sei l’ambiente più tranquillo in cui studiare, l’ansia non manca, anzi è una costante. Ma come ho già detto è grazie a te se ho conosciuto i migliori compagni che potessi desiderare e per quanto a volte siano casinisti, non sentire quel baccano tutti i giorni è la mancanza più grande quando si è costretti a rimanere a casa nel più totale silenzio a volte. 

È proprio quando qualcosa ci viene tolta che capiamo la sua importanza. Spero che tutta questa faccenda si risolva presto per tornare da te.

Un’ alunna del liceo


6 febbraio 2020

Liceo Ancina e Jardim Denise

Liceo Ancina e Jardim Denise: un progetto per crescere insieme!

 Denise è una ragazza che, come tante altre, studiava all’università la cui vita si è fermata nel 2001 all’età di 21 anni a causa di un incidente stradale.

 I suoi genitori, Anna e Renzo, nell’estremo dolore hanno saputo ritrovare la presenza e l’amore per la loro figlia, dedicando la propria vita ad un progetto d’amore.

 Dopo un periodo di volontariato presso i frati cappuccini sull’isola di Fogo nell’arcipelago di Capo Verde, rimangono colpiti dalla povertà di quelle zone e in particolare dalle condizioni precarie dell’asilo e decidono di investire tempo e risorse economiche per aiutarli.

Il loro progetto prende il nome di Jardim Denise e si sta ampliando sempre di più grazie all’aiuto di privati, aziende e associazioni.

Anche la nostra scuola da qualche anno è loro vicina contribuendo al sogno di Denise attraverso due raccolte annuali; la prima di natura economica che avviene, di solito, prima del periodo natalizio.

Poco dopo, vengono invece raccolti vestiti estivi, materiali scolastici e giochi che Anna e Renzo distribuiscono  direttamente ai  piccoli   ospiti dell’asilo durante il loro soggiorno a Capo Verde.

Il legame che unisce il Liceo al Jardim si è rafforzato nel tempo, al punto che, alcuni  ex allievi hanno trascorso un periodo di volontariato a Capo Verde e sono tornati a raccontarlo alle classi più giovani.

Questi sono piccoli gesti, per noi significativi, ripagati soltanto dai sorrisi di quei bambini, in un progetto d’ amore di cui ciascuno di noi si sente parte!

                                             Martina Abbà e Chiara Pautassi, VB liceo delle scienze umane




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